giovedì 22 novembre 2007

La Riviera di Ulisse e l’Odissea di marmo




Le ragioni del nome, che lega questa terra al mitico Ulisse, sono racchiuse nelle leggende che hanno come protagonisti gli eroi omerici.
In questi lidi l’eroe avrebbe ormeggiato le sue navi, per vivere poi la sua storia d’amore con la maga Circe.
Alla fama leggendaria di Ulisse si sarebbe ispirato l’imperatore Tiberio, per abbellire la sua villa e, in particolare, la grotta che porta il suo nome.
Proprio da qui provengono i reperti conservati nel museo archeologico di Sperlonga.
Aggiornamento: L'interno della spelonca era stato decorato con grande abbondanza di marmi e mosaici. I monumentali gruppi scultorei raffiguravano alcuni episodi delle imprese di Ulisse: l'assalto di Scilla alla nave, l'accecamento di Polifemo... una vera e propria Odissea di marmo, per la celebrazione dell'eroe omerico.
Si ritiene siano stati realizzati da tre famosi scultori rodii, Atenodoro, Agesandro e Polidoro, autori anche del famoso gruppo marmoreo del Laocoonte che si trova in Vaticano.
Nel museo sono esposti anche altri reperti provenienti dalla villa, i cui resti è possibile ammirare a Sperlonga, lungo la splendida spiaggia di levante.

"Museo archeologico e grotta di Tiberio"
Via Flacca km 16,600
tel. 0771.548028
Aperto tutti i giorni 8,30 - 19,30
tranne 1° Gennaio, 1° Maggio, 25 Dicembre


© Anna - righeblu ideeweekend

Itinerari: Ninfa - Sermoneta - Abbazia di Valvisciolo - Sperlonga - Gaeta - Riviera di Ulisse

lunedì 12 novembre 2007

Gaeta












È una città antica, ricca di storia e dalle origini leggendarie.
Distesa sul promontorio di monte Orlando, con in cima il castello Angioino-Aragonese, si affaccia sull’ampio golfo nell’ultimo tratto della Riviera di Ulisse.

La struttura urbana della Gaeta antica è tipicamente medievale, con le caratteristiche viuzze, il grande castello e le antiche mura.
La zona più nuova è quella del Borgo, lungo il mare, dove si trova la Via
Indipendenza, vivace e piena di colori e profumi mediterranei, di “botteghe” nelle quali si producono dolci tipici e piatti locali come la "tiella", da provare, purché si arrivi prima delle 12,30!
Gli orari di apertura degli esercizi pubblici infatti, seguono criteri e turni assolutamente legati ai ritmi locali.

Le spiagge sono ampie e numerose, tra le più belle è la spiaggia di Serapo che si può ammirare dall’alto, percorrendo la strada in direzione della montagna spaccata.


In questo punto si trova un Santuario, risalente all’XI secolo e costruito in seguito alla creazione di una fenditura nella roccia avvenuta, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo.
Da qui si può ammirare, in una terrazza a strapiombo sul mare, uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza, con l’azzurro del mare e del cielo incuneati tra le ripide pareti di calcare.





Più in là vale la pena entrare nella "Grotta del Turco" dove una serie interminabile di gradini consente la discesa fino alla base della fenditura.

Tornando verso il mare si possono osservare le navi che, periodicamente, sono ancorate nella rada mentre, in lontananza, è possibile scorgere il profilo delle Isole Pontine.

giovedì 1 novembre 2007

Sperlonga

Per chi la conosce già, non è difficile immaginare quanto sia piacevole sentirsi avvolti dalla luce e dai colori incantevoli di Sperlonga.

Si trova lungo il litorale laziale, a metà strada tra Roma e Napoli, in provincia di Latina.

Il borgo, considerato tra i più belli d’Italia, è arroccato in cima al promontorio di Monte S. Magno, proteso verso il mare con l’estrema punta rocciosa, su cui sorge la Torre Truglia.

Se le sue origini si fanno risalire alla mitica e misteriosa città di Amyclae, fondata dagli Spartani, la sua storia è legata a quella dei facoltosi Romani e dell’imperatore Tiberio che la scelsero per le loro magnifiche residenze.

Alla villa imperiale era annessa l’omonima grotta (di Tiberio), nella quale si trovavano le opere che magnificavano le gesta di Ulisse, e i cui importanti reperti sono custoditi nel Museo Archeologico locale.

Il nome Sperlonga deriva dalle numerose “speluncae” presenti lungo la costa e divenute, dopo la caduta di Roma, rifugio delle genti locali.
In seguito, a causa delle malattie delle paludi e delle scorribande dei pirati, le grotte furono abbandonate per la più sicura altura, dove le case, una addossata all’altra, venivano intonacate di bianco per abbagliare i predoni del mare.

Distrutta per ben due volte da pirati Saraceni e Turchi, fu ricostruita intorno ad un nucleo centrale, e poi circondata da una cinta muraria con due porte ancora intatte, Carrese e Marina, sulle quali si trova lo stemma dell’Aquila della famiglia Caetani.

Ora quel borgo, tipicamente mediterraneo, si affaccia sui lunghi arenili delle due Riviere, di Levante e Ponente, lambite dal mare azzurro e trasparente e riparate dai monti Aurunci.

In alto, dalla piazzetta salotto e dai cortili, parte un labirinto di vicoli e scalinate, sormontati da archi, che portano in ogni dove o scendono verso la spiaggia.

Tutto l’abitato è magicamente avvolto dalla luce bianca, dalle ombre e dall' azzurro del cielo e del mare.
© Anna - righeblu - ideeweekend



...E... nel caso già la   conosciate, a voi piace Sperlonga?

 


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